Tasi, comuni con poche opzioni

I tecnici del Servizio bilancio del Senato nella nota sulla legge di stabilità di ieri hanno chiarito che la nuova Tasi può limitare la capacità di manovra dei Comuni in cui ci sono molte prime abitazioni e quindi aliquote vincolate. E, se l’introduzione del Trise indurrebbe i contribuenti ad usare maggiore cautela, rimandando almeno in parte gli interventi per la riqualificazione energetica servendosi degli incentivi, è difficile verificare la fondatezza del gettito previsto dalla dismissione di edifici pubblici. I numeri dicono che dal Piano straordinario di dismissioni il Governo attende introiti per non meno di 500milioni annui per il periodo 2014-2016. Sul versante fiscale gli esperti avvertono che gli effetti della rimodulazione di alcune imposte sugli immobili potrebbero indurli a rinviare l’intenzione di servirsi degli sgravi per l’efficienza energetica delle abitazioni almeno fino a quando non sarà più chiaro capire come cambiano le proprie disponibilità economiche a seguito delle novità legislative.

Inerenza, l’elusione non è abuso

L’elusione del principio di inerenza non è un abuso del diritto. Lo afferma la Corte di cassazione con la sentenza n. 24434 di ieri. La newco non può dedurre gli interessi passivi del finanziamento preso in favore di una società del gruppo, in quanto non inerenti alla sua attività. Accolto il ricorso del fisco; l’elusione del principio di inerenza si risolve nella violazione della norma tributaria che afferma il principio. Ne deriva che difetta lo stesso presupposto di configurabilità della categoria dell’abuso, che prescinde proprio dalla violazione di specifiche norme tributarie e dunque dalla qualificazione di illeceità della condotta tenuta.

Terreni agricoli senza Imu ed ecobonus fino al 2015

Taglio annuale del cuneo fiscale su una ridotta platea di lavoratori. Proroga al 2015 degli sgravi per l’efficienza energetica. Esenzione permanente dall’Imu per i proprietari di terreni e fabbricati rurali, purché coltivatori diretti o imprenditori regolarmente iscritti alla previdenza agricola. Sono queste alcune ipotesi di modifica della legge di stabilità per il 2014 che le commissioni del Senato stanno mettendo nero su bianco. Proposte onerose che dovranno essere vagliate dalle commissioni Finanze e Bilancio, al cui interno andranno definite anche le coperture economiche necessarie. Sul fronte del lavoro la XI Commissione invita a trasformare il minore prelievo in busta paga ‘diviso mensilmente’ in un’unica erogazione nell’anno. Per la Tasi si pensa ad una modifica volta a prevedere per il primo anno l’introduzione di detrazioni d’imposta per delineare una curva impositiva maggiormente rispettosa del principio di progressività.

Appena tre giorni per l’imu

Il dl 102/2013, convertito nella legge n. 124 del 28 ottobre 2013, pubblicata nella G.U. n. 254/2013, apporta modifiche sull’Imu ma non sposta la data del pagamento che resta confermata al 16 dicembre. I contribuenti sono dunque obbligati a fare i conti in tempi brevissimi. Infatti i comuni hanno la possibilità di approvare il bilancio annuale di previsione 2013 entro il 30 novembre. Ciò significa che fino a tale data è possibile rivedere tutte le regole dei tributi comunali che incidono sulla finanza dell’ente locale. Se da una parte sono state considerate le esigenze delle Amministrazioni locali, dall’altra sono stati calpestati i diritti dei cittadini e dei contribuenti. Gli operatori professionali sono chiamati giocoforza agli straordinari per calcolare in soli tre giorni l’Imu di tutti i contribuenti che assistono.

In arrivo il decreto per le 120 rate

Riscossione. Il Min. Economia rimanda alla delega fiscale i problemi dei crediti degli enti locali e assicura che per la possibilità di diluire il debito in 120 rate il decreto attuativo del dl 69/2013 è alle battute finali. Per il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta la nuova disciplina della riscossione dei crediti vantati dagli enti locali dovrà essere idonea a garantire uniformità di trattamento per tutti i contribuenti. In merito al pagamento dei debiti in 120 rate si attende il decreto che fissi il meccanismo di rateazione. Sarebbe dovuto arrivare lo scorso 19 settembre, cioè 30 giorni dopo la conversione del dl 69/2013. Il sottosegretario ha assicurato che il provvedimento dovrebbe arrivare a breve per dare una boccata di ossigeno alle imprese.

Revisori, scontro sull’esame.

Il giorno dopo il dl del Governo che riapre il Registro dei revisori legali ai circa 3mila giovani bloccati da una riforma parziale, la politica e le professioni plaudono il vice ministro dell’Economia, Stefano Fassina e guardano con irritazione il testo del regolamento che attuando il dlgs 39/2010 fissa un sistema di prove d’esame differenziate sulla base degli studi precedenti e dell’esame di Stato sostenuto. Semplificato per gli avvocati e i commercialisti, addirittura cancellato per i funzionari della Pa. Nessuna riflessione aggiuntiva sull’equipollenza. E’ una vergogna ha detto Enrico Zanetti, vice presidente della commissione Finanze della Camera, cercheremo di porvi rimedio. L’idea è quella di aggiungere un comma all’art. 3 del dl finanza pubblica che specifichi ciò che il regolamento nega e cioè che i dottori commercialisti che hanno superato l’esame di Stato devono poter accedere automaticamente al Registro. Laurini, commissario del Cndcec apre ad un intervento legislativo per sanare le problematiche del regolamento. Possibile l’allungamento del tirocinio da 18 a 36 mesi

Più regimi per vendere il cubature

L’Associazione italiana dottori commercialisti di Milano, ieri, ha emanato la Norma di comportamento n. 189 sugli atti di cessione di volumetria edificabile, cioè sulla cessione di cubatura mediante un negozio giuridico. Per l’Associazione questo negozio giuridico è assimilabile alla costituzione e cessione a terzi di un diritto reale di godimento su cosa altrui. Ai fini del trattamento tributario occorre distinguere: se la cessione è effettuata da un’impresa, viene conseguito un ricavo se il terreno è ‘a magazzino’ per la successiva edificazione, oppure una plusvalenza patrimoniale se il terreno è fra le ‘immobilizzazioni’. Se, invece, la cessione viene attuata da persona fisica non imprenditore, si applicherà la norma che consente l’eventuale rideterminazione del valore dei terreni. Ai fini delle imposte indirette si applicherà l’Iva al 22% se il cedente sia soggetto passivo per questa imposta; se il cedente non è un contribuente Iva si applica l’imposta di registro.

Con i tagli alla spesa 3-4 miliardi di imposte in meno

La revisione della spesa pubblica – dice il Ministro Saccomanni – consentirà una diminuzione della pressione fiscale maggiore di quella attualmente indicata nel quadro programmatico’, cioè superiore alle previsioni ufficiali. Nel 2013, ha aggiunto, si potrà arrivare al 43% invece del 43,3 indicato nell’ultimo aggiornamento delle stime ufficiali. Sono 3-4 miliardi di tasse in meno rispetto al quadro tendenziale. Che il Governo spera di recuperare abbastanza agevolmente grazie alla spending review affidata a Carlo Cottarelli il quale, appena insediato come commissario alla revisione della spesa, ha fatto sapere che considera una riduzione della spesa pubblica di almeno tre miliardi e mezzo se non quattro nel 2015, a fronte dei 600 milioni che gli vengono chiesti dalla legge di Stabilità come ‘obiettivo minimo’. Con quei tagli alla spesa pubblica sarà possibile evitare le prime sforbiciate a deduzioni, detrazioni e bonus fiscali. Riducendo così la pressione fiscale complessiva. 

Tutele dello Statuto anche per il redditometro

Con la sentenza 154/2/13 depositata lo scorso 25 ottobre, la Commissione tributaria provinciale di Reggio Emilia ha affermato che anche per il redditometro valgono le regole dello Statuto del contribuente. L’ufficio è tenuto, infatti, ad emettere un processo verbale al termine dell’istruttoria e deve attendere il termine dilatorio di 60 giorni. L’inosservanza comporta la nullità della pretesa. Nel caso analizzato il fisco ha chiesto ad un contribuente informazioni sulla capacità contributiva. Nel corso di un paio di incontri sono stati prodotti documenti giustificativi a supporto. L’ufficio ha però emesso due avvisi di accertamento applicando ai beni indici, i coefficienti del redditometro. Il contribuente ha di conseguenza impugnato gli atti rilevando, tra l’altro, la nullità per il mancato rispetto del termine dilatorio di 60 giorni.

Beni ai soci, in vista nuove esclusioni

Spesometro prevale la linea della tolleranza. Chi non riuscirà a trasmettere in tempo il documento non rischia sanzioni. Almeno fino a fine anno. Proroga certa, invece, per le comunicazioni di pertinenza della Pa. Sui beni assegnati ai soci, dunque, snellimento delle casistiche e proroga delle scadenze sono le novità principali fra gli addetti ai lavori. Mancano solo 12 giorni alla scadenza per l’invio del documento ma le pressioni per una proroga sono aumentate. Anche alcuni Ordini territoriali dei commercialisti e degli esperti contabili hanno avanzato questa richiesta. In merito ai beni ai soci le difficoltà maggiori sono legate all’elevato numero di fattispecie per le quali scatta l’obbligo di invio dei dati. Gli uffici sono al lavoro per sfoltirne il numero, ma fino a quando non arriverà un provvedimento ufficiale delle Entrate nessuno potrà dare per acquisito il risultato